In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il seminario che proponiamo vuole spingersi oltre la riflessione sulla violenza di genere arrivando a toccare la sfera esistenziale e identitaria della dimensione maschile e femminile. La violenza non è un incidente, né una degenerazione accidentale dei rapporti fra uomini e donne; essa nasce, piuttosto, come il frutto amaro di una crisi culturale che attraversa e sconvolge l’incontro tra il maschile e il femminile. Una crisi che non riguarda solo l’altro, ma che affonda le radici nella nostra difficoltà di accogliere la diversità, la sofferenza, i bisogni e le differenze che ci separano.
Questo seminario non si limiterà a promuovere la sensibilizzazione, ma cercherà di affrontare l’urgenza di un cambiamento radicale, che non può restare una semplice idea da alimentare nel pensiero, ma che deve essere messo in atto, attualizzato nella nostra quotidianità. Occorre un cambio di prospettiva, un cambiamento profondo capace di rimodulare le strutture stesse della relazione, dove l’incontro tra maschile e femminile rappresenti un’opportunità di trasformazione. La violenza, in questo senso, è soprattutto l’assenza di un incontro.
A guidarci in questa riflessione saranno esperti provenienti da vari campi, dal mondo psicologico, del counselling, educativo, legale e politico, al fine di offrire una visione integrata che non rimanga astratta, ma che si radichi nel cambiamento delle nostre pratiche quotidiane.
La relazione con il femminile
Molto spesso, gli uomini non riflettono sulla propria identità di genere, considerandola come qualcosa di naturale, di scontato. Questo approccio genera una condizione obsoleta e limitata dell’identità maschile, imprigionata in schemi rigidi che non riescono a riconoscere, né ad accogliere, il cambiamento che sta avvenendo nel femminile. Un cambiamento che reclama nuovi spazi di libertà e di potere espressivo, che non può più essere ignorato. Il nodo centrale è, dunque, l’incapacità di riconoscere l’altro come una parte fondamentale e imprescindibile della propria esperienza. La dimensione maschile fatica ad accogliere l’altro senza operare quella distorsione o resistenza al contatto. La violenza diventa l’espressione dell’incapacità di sostenere il flusso vitale del contatto pieno.
Il confine di contatto come luogo di trasformazione
In questa prospettiva, il cambiamento non può che avvenire al confine di contatto, lì dove può fiorire una nuova forma di incontro, dove ciascun soggetto si espone e cresce, dove la relazione non è un mero scambio di potere, ma un reciproco arricchimento.
Seguendo questa visione, la relazione diventa un terreno di co-costruzione, dove l’identità di ciascuno si aggiorna e si arricchisce nel contatto con l’altro. Non c’è più spazio per il modello di relazione fondato sull’asimmetria, ma si costruisce un paradigma nuovo, basato sulla reciprocità, sull’integrazione, sull’ascolto. Si aprono nuove possibilità per costruire una realtà più inclusiva, dove maschile e femminile, possano essere riconosciute e rispettate nella loro singolarità.
Programma
Martedì 26 Novembre
*In presenza occorre la prenotazione obbligatoria, richiesto abbigliamento formale – Sala Zuccari – Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica Italiana, Via della Dogana Vecchia 29, Roma
*prevista modalità Blended in video diretta su Zoom
16:30 – Accoglienza
17:00 – Saluti Istituzionali
17:20 – Prima Sessione
18:00 – Tavola Rotonda
19:30 – Chiusura dei lavori
Scarica il programma completo del seminario
L’evento è gratuito, si svolgerà in modalità mista. Per partecipare in presenza è consigliato prenotarsi entro venerdì 22 novembre. È richiesto un abbigliamento formale per gli uomini, ulteriori informazioni sono disponibili contattando la segreteria@centroitalianogestalt.it
Opportunità di formazione con crediti
I partecipanti potranno ottenere 3 crediti formativi CNCP, con rilascio dell’attestato a fine evento
Modulo iscrizione seminario intensivo “Prima ancora del Mai Più”